Parigi, prima metà dell'Ottocento (Impero)
Napoleone sta conquistando tutta l’Europa. Per unire il “Vecchio al Nuovo” è costretto a divorziare da Josephine e sposare l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria. L'ex imperatrice, Josephine Beauharnais, però non smette di essere punto di riferimento della moda e del gusto nella Parigi di inizio secolo.

Già dal 1796 ha contribuito a lanciare la moda dei sottilissimi vestiti di mussola alla greca, talmente esaltanti nella loro astratta ed erotica eleganza da essere indossati anche bagnati per una maggiore aderenza al corpo. Dal 1810 fino alla sua morte, avvenuta il 29 maggio 1814, è protagonista di una vera e propria re-invenzione del gusto: fa ristrutturare gli interni della Malmaison, il suo castello appena fuori Parigi, secondo i dettami di architetti alla moda come Percier e Fontane e, ricostituisce il trio di splendide donne che avevano dominato la scena della Parigi di dieci anni prima, in modo spesso anticonformista: la bella Thérèse Tallien, la spumeggiante Fortunée Hamelin e lei stessa, nonostante i quasi 50 anni di età.
Dal canto suo, Napoleone, come aveva fatto Colbert prima di lui, volle incoraggiare l'industria dei merletti nazionali, in particolare quella di ALENÇON. Per la sua incoronazione, indossava proprio una pettorina realizzata con questo prezioso merletto ordinata alla ditta Beuvry e Co.

La scena si svolge in un salone al piano terra di una villa di campagna, con grandi porte finestre sul giardino; Thérèse che tiene in mano un libro riceve le due illustri amiche, Josephine e Fortunée, arrivate direttamente dalle porte aperte sul giardino. È presente uno dei giovanotti eleganti di cui Thérèse ama circondarsi; sta osservando incuriosito un prezioso fazzoletto lasciato intenzionalmente cadere ai suoi piedi da una delle tre donne.
  • Per favorire il mercato dei prodotti nazionali, Napoleone, con un'ordinanza imperiale, prescrisse a dame e gentiluomini di indossare, in occasione delle cerimonie di corte, abiti da sera, consigliando “in generale l'uso della seta per ogni tipo di attività che si svolgesse nell'ambito della corte”. Inoltre, diede impulso alla produzione per le lavorazioni Chantilly e Alençon, soli merletti ammessi sull’abbigliamento di corte. (Cfr. Akiko Fukai (a cura di), The Kyoto Costume Institute, La Moda storia dal XVIII al XX secolo, Colonia, 2003, p.52).
  • Nel 1799 Josephine Bonaparte acquistò la residenza della Malmaison, che comprende il castello e il fondo circostante, il parco con i boschi, i vigneti e i prati. Fu proprio lei a proporre l'acquisto di questa dimora di campagna al generale Bonaparte, che non acconsentì, dato l'elevato prezzo imposto dai proprietari. Ciò non scoraggiò la futura imperatrice che, per mezzo di non facili negoziazioni, anticipando solo una minima parte dell'ingente somma, acquistò la casa, indebitandosi "a titolo personale" all'insaputa del consorte. (Cfr. E. Stojkovic Mazzariol, La Malmaison, Novara, 1983, p.3).
  • Napoleone tentò di incoraggiare in particolar modo le industrie di Alençon. Secondo le direttive imperiali, la parure da letto venne ornata con questo prezioso merletto per un valore di 40,000 franchi. Dopo il divorzio da Josephine Beauharnais nel 1809, l'anno seguente sposò l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria e il copriletto passò alla nuova moglie, con l'aggiunta degli stemmi imperiali austriaci. Inoltre, come dono di nozze, Napoleone ordinò tende, copriletti, lenzuola e federe decorati sempre con il merletto ad ago di Alençon. (Cfr. M. Eirwen Jones, The Romance of Lace, Londra, 1951, p.92).
  • Era quasi mezzogiorno quando Josephine Beauharnais arrivò in carrozza davanti alla cattedrale il giorno dell'incoronazione; all'interno gli invitati erano in attesa da circa cinque ore. Accompagnata da quattrocento musicisti dell'orchestra, la futura imperatrice si presentò con un lungo abito di raso bianco ricoperto di diamanti e ricami in oro e argento. Non fu semplice per lei raggiungere gli alti troni dorati, visto che doveva trascinarsi dietro ben trentasei chili di peso del lungo strascico. (Cfr. C. Erickson, L'imperatrice creola Amori e destino di Giuseppina di Beauharnais, la prima moglie di Napoleone, Milano, 2003, pp.238-239).
  • A Josephine Beauharnais si attribuisce il ritorno in auge del fazzoletto ornamentale. Le cronache del tempo riferiscono maliziosamente che fu proprio lei a rilanciare il fazzoletto da mano per poter nascondere più facilmente un suo sgradevole difetto: una bocca un po’ troppo larga e i denti malsani, che una risata al naturale avrebbe smascherato. Per tale motivo, ella aveva sempre con sé un bel fazzoletto bianco e profumato, che portava istintivamente alla bocca anche solo per accennare ad un sorriso. (Cfr. A. Cantagallo, I segreti del fazzoletto, Foligno, 1992, pp.110-111).
Arnaldo Caprai Gruppo Tessile Srl - s.s. Flaminia km 148 – 06034 Foligno - Perugia – Italy - © 2015 - REA 222120 - P.iva 02507670541 - Telefono: +39 074239251 - Fax: +39 0742 679242 - info@caprai.it