Venezia, seconda metà del XVII secolo
Il Seicento è il secolo del barocco, del trionfo della forma più che del contenuto, in cui l'effimero e il cerimoniale sono la norma del comportamento quotidiano. La società italiana a quel tempo era soggetta da un lato al predominio spagnolo e dall'altro all'affermazione della Controriforma cattolica che determinerà il rigido controllo della Chiesa su tutta la vita intellettuale e letteraria italiana.

Ci troviamo all'interno di una stanza molto ricca e signorile con annessa cappella gentilizia in un palazzo veneziano con quattro personaggi: un uomo in piedi, una donna seduta su una grande poltrona barocca che tiene un piccolo portaprofumo nella mano sinistra, una bambina con un fiore in mano e, poco più in là, un prelato in piedi vicino all'ingresso della cappellina. Nonostante i costumi e la particolare acconciatura alla fontange della donna siano di ispirazione francese di fine secolo, l'ambientazione è prettamente veneziana, con la rappresentazione dei preziosi merletti miniaturizzati (PUNTO ROSA, PUNTO NEVE, PUNTO CORALLINO) creati dalla Serenissima proprio come "risposta" al dilagare del POINT DE FRANCE.
  • Per contrastare la notevole diffusione anche nel nostro Paese del point de France, occorreva inventare qualcosa di nuovo ed ecco che Venezia lanciò sulla scena della moda di fine Seicento, il punto rosa: gli elementi decorativi e i rilievi si miniaturizzano, si eliminano le imbottiture, le inflorescenze sono rese con maggiore stilizzazione e con dimensioni assai ridotte, intrecciandosi e sovrapponendosi tra loro come in un intricato vortice apparentemente disordinato. (Cfr. D.D. Poli, Il Merletto Veneziano, Novara, 1998, pp. 70-72).
  • Verso il 1680 la Serenissima ebbe un altro guizzo di genialità ed elaborò altri due merletti ad ago: il punto neve e il punto corallino. Il primo si compone di minuscoli elementi decorativi, talmente ridotti da dare l'impressione incantata di una nevicata notturna. Un vero trionfo. Nel punto corallino, la miniaturizzazione va oltre, lo spazio è interamente costituito da un'intricata foresta di sottili rami, che si sviluppano intersecandosi in tutte le direzioni, ricordando appunto le ramificazioni del corallo marino. (Cfr. A Cantagallo, Ricamatori e Merlettaie, Foligno, 1991, p.77).
  • Una leggenda fa derivare la nascita del punto corallino da un ramo di corallo che un marinaio donò alla giovane fidanzata prima della partenza in mare. La giovane, una merlettaia veneziana, pensò di riprodurre le stesse ramificazioni del corallo nei suoi lavori ad ago ed iniziò ad imitarlo. Il risultato fu così stupefacente, che rapidamente anche altre merlettaie lo riprodussero, diffondendo la tecnica di questo prezioso merletto. (Cfr. A.M.S., Point and Pillow Lace, Londra, 1899, p.49).
  • La bellezza dei merletti italiani fu stabilita già a partire dal nostro Rinascimento; colei che per prima fece conoscere la raffinatezza del gusto italiano all'estero, fu Caterina dei Medici che sposò Enrico II di Francia nel 1533. Sbarcata in Francia, sempre in quell'anno, portò con sé un nutrito guardaroba, dove non mancavano mobili, abiti, gioielli e naturalmente i suoi merletti, nonché un disegnatore degli stessi: il veneziano Federico Vinciolo. (Cfr. M. Eirwen Jones, The Romance of Lace, Londra, 1951, p. 37).
  • La rapida diffusione e il decretato successo dei merletti veneziani della fine del XVII secolo, furono notevolmente avvantaggiati dalla revoca dell'editto di Nantes che procurò alla Francia un duro colpo, dal momento che circa 200.000 francesi protestanti, in gran parte artigiani e ricchi borghesi, furono costretti ad espatriare trasferendosi all'estero, dove trapiantarono le proprie attività, arricchendo le casse del nuovo paese. (Cfr. A. Cantagallo, Ricamatori e Merlettaie, Foligno, 1991, p.77).
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