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Il termine è francese e significa rete.

Il filet non è un merletto vero e proprio, bensì un ricamo a punto tela o a punto rammendo eseguito su una rete a maglie annodate, fabbricata in precedenza con una spoletta e un telaio. In Italia prende il nome di mòdano, dall’ago usato per la fabbricazione della rete di fondo.

La struttura di questo fondo a maglie quadrate è uguale a quella della rete per la pesca, sebbene di dimensioni molto ridotte. Per questa somiglianza con la rete del pescatore, si può affermare che il mòdano sia d’origine antichissima.

Tuttavia, l’intuizione di potervi ricamare sopra, non si ebbe prima degli inizi del XVI secolo, periodo in cui questa tecnica divenne molto popolare grazie anche alla notevole diffusione dei modellari.

É soprattutto nella decorazione di interni che il filet fu ampiamente utilizzato per tutto il XVI secolo e per una parte del successivo, in particolare nella realizzazione di copriletti ed incassi per applicazione.

La stessa Caterina de' Medici si dilettava a lavorare il filet e disponeva di numerosi esemplari realizzati con questa tecnica, in particolare molti completi da letto e “… quasi un migliaio di quadrati a motivi di rosoni e bouquet …”.


Per approfondimenti,

Cfr. A. Kraatz, Merletti, Milano, 1988.